Premio Calvino

L’ animale femmina

Da tempo considero il Premio Calvino una leale fucina di talenti letterari esordienti. Un’occasione per far sentire la propria voce e per scoprire nuovi talenti. Emanuela Canepa è uno di questi: bibliotecaria di Padova, a 50 anni ha vinto all’unanimità il Premio Calvino 2017 con un romanzo potente. E ci insegna che il talento non è un fattore anagrafico. Il libro racconta la storia di Rosita Mulé, una giovane ragazza che da un paesino vicino a Caserta approda a Padova per studiare medicina in fuga da una madre oppressiva. “Per molto tempo non ho avuto il coraggio di farlo. Poi mi sono detta che dovevo tentare, e alla fine ci sono riuscita. Perché sapevo che là dentro sarei morta. E io invece volevo vivere” . A prima vista la trama sembra simile a quella di molti altri romanzi fino a quando Rosita non incontra Ludovico Lepore, l’anziano avvocato che le offrirà un lavoro nel suo studio e che inizierà ad esercitare su di lei una manipolazione sottile e subdola dai contorni misogini ed inquietanti. Eppure Rosita riuscirà a tenergli testa e a trovare una nuova e più profonda libertà in un finale (forse non perfettamente riuscito) in cui si scoprirà che dietro ogni persona vi è una storia e i pensieri spesso ne riflettono gli angoli più nascosti. Il punto di forza del romanzo sono proprio i dialoghi tra i due protagonisti, spesso fastidiosi e duri, ma sempre ben calibrati. “Sa perché non sono ancora in pensione? – Scuoto la testa. – Perché mi diverto moltissimo. Le femmine sono animali interessanti. – Femmine. Il termine mi disturba come un’unghia che gratta sulla lavagna”.

L’animale femmina
Emanuela Canepa
Einaudi
2018
Pp.259
17,50€


Premio Calvino

L’imperfetta

“Nessuno può rubare la libertà a chi la custodisce dentro di sé”
L’imperfetta è un libro duro. Racconta la storia di Catena. Una storia nera, atroce e feroce ambientata nella Sicilia di fine Ottocento devastata dal colera. La vicenda di Catena e la sua sorte vengono raccontate in un’alternarsi di passato e presente che dona ritmo al romanzo e ne alleggerisce la narrazione. Ad essere raccontate sono le vicende, i pensieri e i sogni prima e durante il carcere dove Catena,è reclusa in attesa della pena capitale. Tutto inizia con la morte dell’amato padre. Quello che le ha trasmesso l’amore per i libri e che le ha insegnato a scrutare il cielo e a conoscere le erbe. E’ un libro di violenza ma anche di primitiva magia dove una ragazzina in fuga per i peccati commessi diventa “mavara” e si fonde con Madre natura, ritorna alle origini. Una storia di dolore e disperazione ma anche di grande forza e di sopravvivenza. Anche la lingua usata dall’autrice è una lingua potente, a tratti ruvida, a tratti evocativa e a tratti quasi di maniera. “Ripetevo le parole per tutto il tempo che durava il buio, e la mattina, quando il sole si alzava, avevo costruito una stella. Lucida, rifinita e brillante, come la lama del coltello quando l’arrotino l’accarezza. Così era la mia stella al mattino , e tutte le altre che sarebbero venute.”

Carmela Scotti
L’imperfetta
Garzanti Editore
pp.187
€ 14,90