” I Classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti” : così scriveva Italo Calvino nel suo Saggio “Perché leggere i classici” e questo è l’effetto che ha avuto su di me la lettura del romanzo di Ignazio Silone. Un romanzo ben diverso dal più noto “Fontamara” e molto bello. Ambientato a Cisterna di Marsi in provincia dell’ Aquila nel secondo dopoguerra, narra la storia di Luca Sabatini. Condannato all’ergastolo per un crimine non commesso, Luca torna al suo paesello dopo 40 anni di prigione grazie alla confessione tardiva di un uomo in punto di morte. Il suo ritorno crea paura e scompiglio al paese dove, al tempo del processo, qualcuno tacque informazioni importanti; ma ormai Luca è solo più un vecchio uomo stanco che custodisce un segreto nel cuore. Sarà l’ex capo-partigiano Andrea Cipriano a ricostruire con l’aiuto di Don Serafino il processo e la verità. Pur non rinunciando al tema della denuncia, a lui caro, l’autore qui lo fa attraverso un romanzo giallo che tiene il lettore incollato alla pagina fino all’ultima riga. Non mancano l’ipocrisia dei paesani, il loro opportunismo, la critica del rapporto Stato-cittadino o la critica del sistema giudiziario dove l’innocenza reale di qualcuno non sempre corrisponde alla sua innocenza giuridica. Per la prima volta, però, l’autore introduce qui la tematica erotica. Il romanzo è anche la delicata e profonda storia di un’amore impossibile e della capacità di un uomo di resistere, per amore, ad un destino ingiusto. In silenzio e con dignità.
Il segreto di Luca
Ignazio Silone
Mondadori Editore
2019
Pp.135
12 €