Fumetto Francese. Disegni che ricordano Tin Tin, almeno a me. Ricordi d’infanzia.
Bastano poche pagine per capire che “Lo scontro quotidiano” è ben altro da tutto ciò. É mondo a sé. Il protagonista si chiama Marco, giovane fotografo francese, che dopo aver lavorato a lungo come fotoreporter di guerra, decide di ritirarsi in campagna nauseato dalla sua stessa professione. É la storia dello scontro quotidiani di un uomo in crisi con se stesso ( dopo anni di analisi, soffre di attacchi di panico) con la famiglia ( la morte suicida del padre e la sua paura di diventare padre ) e con la società (non mancano riflessioni sull’arte, sulla morte, sulla politica, sulla guerra di Algeria, sui nazionalismi e sull’uomo). È un’opera complessa e di straordinaria bellezza in cui i volti hanno un ruolo privilegiato. Sono i ritratti degli operai del reparto 22, il cantiere navale in cui per anni ha lavorato suo padre e da cui lui è fuggito per non doverci lavorare. Attraverso questi ritratti, Marco ritorna alla fotografia. É un tornare indietro, alla memoria. É donare eternità alle cose che contano passando attraverso la sofferenza ed il dolore. Ma è anche un’opera colma di poesia ( affidata alla piccola Maude) di ironia ed intelligenza. Commuove. Anche i disegni, dal tratto delicato e malinconico, quasi cartoonesco, si fanno più realistici in alcune occasioni e si colorano di un rosso vivo in altre, affidando non solo al testo i cambiamenti narrativi. Premiato in tutti i più importanti festival internazionali del fumetto quali Angoulême, Napolie Lucca Comics, è un libro da leggere e da custodire.
Lo scontro quotidiano
Manu Larcenet
Coconino Press
Pp. 242
23€